La mattina di sabato 11 Novembre 1961, due aerei C 119 della 46.ma areobrigata decollano dalla capitale Leopolville per portare rifornimenti alla piccola guarnigione malese dell' ONU a K
indu, ai margini della foresta equatoriale.
È una regione dove i bianchi non stanno volentieri.
Da mesi è sconvolta dal passaggio delle truppe congolesi dirette nel Katanga.
Nessuno è in grado di controllare questi soldati che si ubriacano,sono privi di disciplina, compiono misfatti,ruberie,soprusi,violenze carnali che terrorizzano non solo gli europei di Kindu, ma la stessa popolazione indigena.
Dopo l'atterraggio,all'arrivo dei congolesi,sempre più numerosi e minacciosi, tutti gli italiani che sono disarmati, cercano di barricarsi all'interno di un edificio dell'aeroporto,ma vengono subito catturati.
Il primo a morire è il tenente medico Remotti che tenta di fuggire.
I dodici italiani superstiti vengono assaliti; poi pesti e sanguinanti, con il cadavere di Remotti, vengono caricati su due camion, portati in città.
Al tramonto, alle prime luci della sera i militari italiani vengono uccisi con raffiche di mitra.
Poi una folla inferocita si scaglia sui loro corpi martoriati e ne fa scempio a colpi di machete...
Non abbiamo mai dimenticato e mai dimenticheremo.
Ecco i nomi dei caduti, che sono dispersi a Kindu, M.O. al valor militare:
Cappella Sacrario ai Caduti di Kindu |
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La vostra opignone sará la mia coscienza...